La chiesa più importante è quella dell'Annunziata il portale del 1553 è sormontato da un grande oculo lapideo. Sull'altare maggiore è il trittico (secolo XVI) in cui è rappresentata l'Annunciazione con intorno i Santi più venerati in zona. Della stessa epoca è anche il pavimento antistante a figure umane. La Chiesa del Rosario, con portale cinquecentesco, viene attualmente ricostruita per divenire un centro culturale.
La chiesa
La chiesa dell’Annunziata posta nella piazza del paese è la chiesa più importante di Vallemaio.
La chiesa presenta un’ampia navata centrale sormontata dal tetto in legno e la pietra di Coreno accarezza le pareti e il battistero dando vita a un ambiente semplice ma allo stesso tempo accogliente.
Il trittico
Al suo interno, sull’altare maggiore, si erge il trittico del sec. XVI in cui è rappresentata l’Annunciazione con intorno i Santi più venerati in zona: San Benedetto e San Nicola e i Santi Pietro e Paolo. L’ opera è attribuita a Cesare Calesio.
Ai piedi dell’altare che ci sono le “Reggiolette” queste uniche rappresentazioni su ceramica del XVI secolo a forma esagonale.
Le Reggiolette
Esse sono decorate su smalto bianco opaco. Ciò che le contraddistingue sono i motivi ornamentali fitomorfi e zoomorfi, araldici e a figure umane. La meraviglia sta nello scorgere lo straordinario utilizzo delle ceramiche decorative dove le mattonelle di forma esagonale allungata, che hanno le dimensioni sempre di cm. 23,5x14,5x3, sono disposte allineate, a nido d'ape. Su di esse sono rappresentate le foglie accartocciate, ossia ripiegate su se stesse che si rifanno alla tradizione dei pavimenti risalenti a metà del XV sec. che si diffusero in alcune aree dell'Italia Centrale e, soprattutto, a Napoli. I motivi zoomorfi sono presenti singoli o a coppia, occupando generalmente l'intera superficie dell'esagonetta, con fiori o non, sono i più frequenti ed occupano l'intero campo da decorare o una fascia centrale, che si accompagna ad un motivo periferico a spigato, assimilabile alla corona di alloro. Si può scorgere la lepre in corsa tra balzi erbosi, inseguita da un cane o da un uccello rapace. Molto ricorrenti anche gli uccelli acquatici, dipinti tra elementi di vegetazione. Frequenti, inoltre, gli uccelli ed il gallo associato a motivi araldici. I motivi geometrici, come la fune o treccia bianca su fondo blu, la treccia stilizzata a rombi ed il motivo a nastro, reminiscenze della tradizione medievale campana, possono essere inseriti nella fascia centrale. A volte stelle ad otto punte o motivi a scacchiera fanno da campitura ad un quadrato centrale.
Esse venivano prodotte nel castello di Sant’Andrea del Garigliano da ceramisti del luogo che avevano imparato quest’arte raffinata ed elegante. E’ qui che si trova l'iscrizione con la citazione del Mastro Nardo Rao e dei ceramisti Vincenzo Arpino e Sebastiano De Vito.
Se ne sono ormai attestate la presenza nel comune di Galluccio nella collegiata di S. Stefano ma anche nella chiesa di S. Benedetto a Sant’Andrea e ad Ausonia presso il santuario di S. Maria del Piano.